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ass. culturale Teatro Antonio Belloni

LA BELLA BULLA (Mario Gardini - Lodovico Saccol)

il nuovo inedito del Piccolo Coro TAB, argomento... "BULLISMO!"

L'autore Mario Gardini ci racconta così la canzone:

LA BELLA BULLA, OVVERO IL BULLISMO SENZA BUONISMO
Di canzoni per bambini sul bullismo ne sono già state scritte parecchie ed hanno sempre avuto tutte un ottimo riscontro sul pubblico più piccolo.
Basti ricordare “Il bullo citrullo” che allo Zecchino d’Oro si aggiudicò l’argento nel 2007 e “Quel bulletto del carciofo” che, sempre nella più importante gara canora italiana per l’infanzia, vinse l’oro nel 2016.
Quando il Piccolo Coro TAB decise di incidere un pezzo su questo argomento, si avvertì la necessità di discostarsi dai temi già utilizzati nelle precedenti canzoni già citate.
Per questo protagonista della canzone diventa una bambina, anziché il solito maschiaccio maleducato.
Il bullismo al femminile spesso è sottovalutato o poco analizzato.
Eppure le “bulle” risultano essere, sotto un profilo numerico, tante quanti i “bulli”.
E, sotto un profilo pedagogico, anche più crudeli e dannose.
Ma la vera differenza tra il brano del Piccolo Coro TAB e quelli che l’hanno preceduto è l’assoluta mancanza di un’assoluzione finale.
Infatti sia ne “Il bullo citrullo” che in “Quel bulletto del carciofo”, coloro che subivano il bullismo si univano e, tutti insieme, neutralizzavano il soggetto che causava loro tanto disagio. Addirittura ero lo stesso “bulletto carciofo” ad ammettere che era il suo disperato bisogno di affetto a spingerlo verso certi comportamenti scorretti.
Ne “La bella bulla” non c’è nulla di tutto questo.
La ragazzina è di indole crudele. Punto.
Trae piacere nel mettere i compagni in soggezione e nel toccare i punti dolenti di ciascuno di loro. Ma, anziché essere combattuta o ostracizzata, viene spesso idolatrata da una corte di bambini privi di personalità che traggono la propria forza all’interno del gruppo dal potere che solo lei emana.
Spesso i bambini hanno una crudeltà e un’aggressività interiori che, solo con il tempo e con l’educazione, imparano a controllare.
In un impeto di sincerità, nella canzone la bulla arriva ad ammettere che la sua cattiveria nasce da una rabbia interiore causata da chissà quali motivi.
Perciò promette a se stessa e al mondo intorno che un giorno cambierà.
Ma quel giorno non sarà oggi.
Tutto sommato le piace il potere che esercita sugli altri e sa che, senza il bullismo, non possiede nessuna altra qualità per potersi sentire la “numero uno”.
Sicuramente quello de “La bella bulla” è un punto di vista sul fenomeno del bullismo meno consolatorio e buonista di tutti i suoi precedenti musicali.
Ma forse, per questo motivo, più reale e oggettivo. (Mario Gardini)